In Italia si vive più a lungo anche grazie ai latticini
Chi dice che i latticini dopo una certa età fanno male pare dovrà ricredersi. Ad affermarlo è Assolatte, che sottolinea come i latticini aiutino a mantenere efficiente il cervello. E a supporto della tesi dell’associazione c’è uno studio della University of Kansas Medical Center.
D’altro canto se in Italia si vive così a lungo il motivo risiede in buona parte nella dieta che contempla anche i latticini. Anzi pare che i prodotti lattiero-caseari siano gli alimenti giusti per scongiurare la principale paura degli italiani “senior”, ovvero la perdita della memoria e della lucidità mentale: ben il 50% degli italiani (contro il 38% della media dei loro coetanei di altri 16 Paesi del mondo) teme questo evento, secondo i risultati di uno studio condotto da Gsk. I prodotti lattiero-caseari favoriscono il buon funzionamento del cervello – osserva Assolatte – perché forniscono due tipi di proteine (la caseina e il siero di latte) che agiscono in sinergia, promuovendo la formazione del glutatione, uno degli antiossidanti più potenti prodotti dall’organismo, fondamentale per prevenire lo stress ossidativo e il danno causato dai normali processi metabolici. Ed è proprio su questo antiossidante che i ricercatori della University of Kansas Medical Center hanno scoperto che più latte si beve, più i valori del glutatione si alzano.
I benefici del latticini in uno studio francese
D’altro canto questo studio condotto dall’università statunitense non fa altro che suffragare uno studio condotto in Francia dai ricercatori dell’Istituto nazionale per la salute e la ricerca medica (Inserm) e dell’università di Strasburgo, le cui conclusioni sono state pubblicate sul numero di marzo 2016 dell’European Journal of Clinical Nutrition, e riportato anche da Assolate: almeno un bicchiere di latte, un vasetto di yogurt o una porzione di formaggio fresco, insieme a cinque porzioni tra frutta e verdura rappresentano l’alimentazione quotidiana che dà i migliori risultati agli uomini ultra45enni, sia in termini di salute che di aspettative di vita.
Sono stati studiati per tre anni 960 uomini over 45enni al fine di individuare le correlazioni tra le differenti famiglie di alimenti e il rischio di mortalità per tutte le cause. Dopo 15 anni è stato verificato il loro stato di salute. Il risultato ha confermato che a stare meglio erano coloro che avevano avuto consumi superiori alla media di latte, yogurt, frutta e verdura, formaggi e pane. I più affezionati al latte si sono aggiudicati anche il record del più basso tasso di mortalità, indipendentemente dalla causa di morte.