Nasce SheepNet, azzeccatissimo acronimo di Sharing Expertise and Experience towards sheep Productivity through NETworking, un progetto di condivisione di competenze ed esperienze sulla produttività degli ovini attraverso la costituzione di una rete di lavoro internazionale, e beneficiario di due milioni di euro, finanziati dal programma europeo Horizon 2020, con cui si sta lavorando all’incremento della produttività degli ovini in Europa e nel vicino Oriente. E l’Italia è rappresentata da Agris, l’agenzia della Regione Sardegna per la ricerca in agricoltura.
Il progetto consentirà lo scambio nel tempo delle conoscenze pratiche e scientifiche fra ricercatori, allevatori e tecnici, attraverso un approccio multi-attore e trans-disciplinare, e la promozione dell’implementazione e della disseminazione delle migliori e innovative tecnologie e pratiche per l’incremento della produttività degli ovini.
Dove opererà SheepNet
Parliamo di un area che storicamente è stata sempre interessata dalla zootecnia ovina e dalla filiera ad essa connessa e in cui oggi sono allevati più di cento milioni di capi, di cui 85 milioni, divisi in 830 mila aziende, nel Vecchio Continente, e ben 31 milioni nella sola Turchia, che conta sulla presenza di 127 mila aziende. Nonostante si parli di numeri enormi è da sottolineare come in Europa, dal 2000 a oggi, il numero degli allevatori sia calato del 50%, fattore che mette in pericolo lo sviluppo sostenibile delle aree generalmente considerate meno favorite.
Insieme alla Turchia, sono sei i Paesi europei interessati dalla produzione ovina e facenti parte della rete aperta a tutti gli altri stati europei – e sono l’Italia, la Spagna, il Regno Unito, la Romania, la Francia e l’Irlanda.
Dopo l’esordio dello scorso novembre nel centro di ricerca sugli ovini Teagasc ad Athenry in Irlanda, in queste settimane è partito un sondaggio conoscitivo multilingue, destinato a ricercatori, tecnici, allevatori e portatori di interesse del comparto, con l’obiettivo di individuare quali sono le principali problematiche e necessità per l’ottenimento di buoni risultati riproduttivi su fertilità, gravidanza e numero di agnelli allevati. Nell’ambito di SheepNet verranno realizzati numerosi workshop nazionali e internazionali, pubblicazioni ed eventi, con la dead line del progetto prevista nell’ottobre del 2019.
La presenza italiana in SheepNet
Per quel che concerne la rappresentante italiana, avrà il compito di animare la rete nazionale prevalentemente sui temi che riguardano la produzione del latte. Agris può contare sul partnerariato dell’Associazione Regionale Allevatori della Sardegna (Aras), delle Associazione Inter-Provinciali Allevatori (Apa), dell’Associazione nazionale della Pastorizia e la Società italiana di Patologia e Allevamento degli ovini e dei caprini.