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Problemi legati al clima per il lattiero-caseario sudamericano

Le condizioni climatiche hanno inciso e lo stanno facendo non poco sulle performance dei principali attori del lattiero-caseario sudamericano, ovvero Argentina, Brasile e Uruguay.

La situazione in Argentina e Uruguay

In Argentina e nel vicino Uruguay le temperature crescono gradualmente con l’arrivo dell’estate, fattore che induce stress nelle vacche da latteLe condizioni dei pascoli e dei foraggi sono discrete. In ottobre il latte in Uruguay è stato pagato alla stalla 8,93 pesos uruguagi per litro (circa 28,77 €/100l), +1,6% sul mese precedente e +18% rispetto ad ottobre dello scorso anno (dati clal.it).

La quantità di latte destinata, nei due Paesi, ad essere imbottigliata è diminuita, anche a causa della chiusura per l’estate delle scuole. Quindi è aumentata la quantità di latte da destinarsi ala trasformazione, nonostante le produzioni stiano diminuendo. Molto attiva, invece, la produzione di formaggio e yogurt. Senza dimenticare che il prodotto principe del lattiero-caseario dei due Paesi è la polvere di latte intero, nonostante il calo delle esportazioni argentine avvenuto negli ultimi anni (dalle 201 mila tonnellate esportate nel 2011 alle 138 mila del 2015), e con il Brasile che continua ad importare latte intero in polvere, soprattutto dall’Uruguay, per soddisfare la forte domanda da parte dell’industria alimentare. Un Brasile il cui oggi la produzione di latte è disomogenea a causa della situazione meteo (forti piogge su Minas Gerais, il principale stato produttore di latte).

… e quella in Brasile

Il prezzo medio del latte alla stalla in novembre è stato di 1,34 real brasiliani per litro (circa 37,20 €/100l), meno 10,9% rispetto il mese precedente ma +27,3% rispetto a novembre 2015 (dati clal.it). Ora il prezzo è in fase calante dopo il notevole picco di agosto (47,04 €/100l). La domanda di latte in bottiglia da negozi alimentari e ristoranti appare buona, ma cala, fisiologicamente, la richiesta dalle scuole. Una notevole quantità (comunque insufficiente) di latte viene trasformato in polvere di latte intero, data la forte richiesta dall’industria alimentare. Diminuita, invece, la produzioni di latte UHT.

Per quel che concerne le consegne di latte nel periodo da gennaio a ottobre di quest’anno, tutti i Paesi sudamericani presentano segni negativi se raffrontati allo stesso periodo del 2015: dall’Argentina (-11,48%) all’Uruguay (-11,37%), dal Brasile (-5,08%) al Cile (-1,57%).