Le esportazioni lattiero-casearie neozelandesi nel mese di giugno di quest’anno, confrontate con lo stesso dell’anno scorso, sono aumentate in volume relativamente alla polvere di siero (+180.4%), latte per l’infanzia (+133.7%), latte scremato in polvere (+69.4%), formaggi (+35.2%), burro (+25.2%), latte in polvere intero (+15.6%) e caseine (+3.9%).
Continua il boom delle esportazioni del latte per l’infanzia che, in questo primo semestre, ha segnato un eccellente 114,3% rispetto allo stesso periodo del 2015. Ma i dati che appaiono più interessanti, non fosse altro che per le cifre a volume, sono quelli relativi alla polvere di latte intero e alla polvere di latte scremato: il primo prodotto ha segnato un decremento del 3,3% delle tonnellate esportate rispetto al primo semestre del 2015, ma la cosa più preoccupante è il segno meno a valore, (- 21,5%, 1.523.718.000 di dollari contro i 1.942.037.000 del 2015), il secondo, a fronte di un +8,2% a volume (dalle 200.974 tonnellate del 2015 alle 217.343 del 2016) segna un pesante -20,8% come valore delle esportazioni (dai 530 milioni del 2015 ai 420 milioni del 2016).
Questa differenza tra volume e valore riguarda un po’ tutti i prodotti esportati: a parte la già citata polvere di latte intero e le caseine e i caseinati, che presentano segni negativi anche a volume, gli altri prodotti, a eccezione del latte per l’infanzia, del latte condensato (+64,4% a volume e +25% a valore), del latte confezionato e della panna (+45,8% a volume e 29,5% a valore), che presentano segni positivi a volume e a valore, hanno tutti il segno ‘meno’ a valore. Oltre alla già citata polvere di latte scremato, vi sono i formaggi (+9,4% a volume e -2,4% a valore), lo yogurt e il latticello (+7,4% a volume e -32,2% a valore), la polvere di siero (+17,3% a volume e -21,4% a valore).
Sono dati che parlano chiaro: a fronte di una buona richiesta del mercato nel primo semestre 2016 c’è stato un calo dei prezzi generalizzato rispetto allo stesso semestre dello scorso anno.